Progetto Oasi della Speranza
A seguito dei numerosi appelli rivolti dal Santo Padre Papa Francesco,ad adoperarsi per accogliere ed integrare i giovani che emigrano dai loro paesi per fame , guerre , per migliorare la propria prospettiva di vita o per semplice sete di liberta’, e’ nata l’idea della “ Oasi della speranza”.
Accoglienza ma anche integrazione.
L’integrazione migliore avviene solo vivendo insieme, nella condivisione del pane quotidiano; giovani italiani e giovani di altri paesi , perche’ tutti si sentano prima di ogni altra cosa fratelli e cittadini del mondo.
Si tratta anche di un’ abitazione luogo di accoglienza e appunto di integrazione fra ragazzi di diverse nazionalita’ o religioni , in difficolta’ economica e sociale.
Una casa, ma non solo.
Un aiuto concreto a giovani che hanno bisogno, per non perdere la speranza e costruirsi giorno per giorno un futuro migliore.
La differenza di religione, cultura e nazionalita’, diventa fonte di ricchezza, la diversita’ diventa occasione di crescita,il rispetto dell’altro unico modo per andare avanti.
FINALITA’:
il progetto oasi della speranza aiuta a ripartire nel migliore dei modi, per un progetto di vita ,che possa includere il lavoro e lo studio e contemporaneamente l’inserimento nella societa’ in cui viviamo.
LO SCOPO PRINCIPALE DEI GIOVANI ACCOLTI E’ CHE DIVENTINO TOTALMENTE INDIPENDENTI, AUTONOMI e INTEGRATI , ATTRAVERSO PRIMA DI TUTTO, UN LAVORO CHE PERMETTA LORO DI VIVERE DIGNITOSAMENTE.
il progetto e’ totalmente sostenuto dalla carita’ delle persone e da nessun fondo pubblico.
Nel progetto si provvede, oltre che all ‘abitazione, se necessario anche al sostentamento dei giovani che vi abitano.
MODALITA’ DI SVOLGIMENTO:
Il progetto Oasi della Speranza ha una durata massima di 12 mesi.
I giovani accolti vengono aiutati per l’espletamento dei permessi e documenti necessari e previsti dalla legge.
In questo periodo di tempo i giovani che vengono ospitati devono cercare lavoro attraverso tutti quei canali istituzionali e privati esistenti, essendo il lavorare obiettivo primario.
In questo sono assistiti da associati che si prestano a seguire questi giovani , nella preparazione del curriculum, nell’accompagnamento e in tutto quello che serve per favorirne l’inserimento nel mondo del lavoro.
Nel caso sia necessario i ragazzi che non conoscono o conoscono poco la lingua italiana vengono indirizzati verso scuole, o inseriti nel progetto dell’Associazione , denominato “ ALFABETO INSIEME” , sull’insegnamento delle basi della lingua italiana e dell’educazione civica.
Nei 12 mesi i giovani possono anche frequentare corsi professionali o stage sempre nell’ottica primaria di uno sbocco lavorativo.
Ogni altra attivita’ svolta ( artistica, sportiva, ludica o altro ancora )puo’ essere collaterale e non primaria rispetto al lavoro e quindi rispetto al progetto Oasi.
Vengono organizzati periodici colloqui individuali con i ragazzi , da parte del Consiglio Direttivo dell’Associazione e del Presidente, per la verifica del percorso.
Vi sono anche momenti di condivisione fra i giovani accolti e quelli dell’Associazione.
Fra i giovani che convivono ,uno o due sono i responsabili della casa : favoriscono il buon andamento dei rapporti interpersonali ed essendo la casa autogestita , si occupano di tutta l’ordinarietà della stessa ( spesa , pulizie, vigilanza su orari ecc).
I responsabili riferiscono periodicamente al Presidente o ai membri del direttivo dell’Associzione , per tutte le necessità o problematicità che possono emergere.
Nell ‘abitazione vigono delle regole molto precise , che vengono fatte visionare ai ragazzi al loro arrivo e che fanno parte di un regolamento interno.
Quando i ragazzi trovano lavoro , iniziano a contribuire alle spese della casa per come possono.
Il progetto Oasi della Speranza , dedicato a Papa Francesco e’ portato avanti con molta semplicità e consapevolezza delle difficoltà , da persone che provengono da esperienze personali e professionali diverse ma che hanno come denominatore comune aiutare chi è “prossimo”, chiunque esso sia.
Ciò che unisce è sostanzialmente la Carità.
Comprendiamo che nel rapporto spesso non facile con questi giovani ,il donarsi può essere solo un atto reciproco e non univoco, perché è aiutando che si è aiutati.
Attualmente le nostre case sono 2.
Casa Don Tonino Bello
Via Felice Cavallotti (Firenze)
Casa Chiara Lubich
Piazza Pietro Mascagni (Firenze)